Tempi interessanti per essere fumettisti.
Scopo dell'operazione: donare il ricavato in beneficenza al magazine, recentemente vittima di un sanguinoso attentato, Charlie Hebdo.
Messaggio dell'operazione: difendere la libertà di parola.
Gli autori delle vignette non sono stati avvertiti. Le opere sono state prese da internet e pubblicate senza alcun permesso e senza alcuna liberatoria.
Parte non trascurabile della vicenda: il CdS ha rifiutato di mettere nel libro le vignette blasfeme che hanno portato all'attentato della settimana scorsa, in nome del rispetto e della sensibilità altrui.
Nessuno degli autori presenti avrebbe voluto farsi pubblicare in un libro con questa assurda politica.
Scoperta la cazzata, si è alzata una bella onda d'indignazione, gli autori che sono riusciti ad unirsi in gruppo hanno fatto banda e l'incazzatura è mutata in un piccolo movimento d'azione, che ancora è attivo. In un paio di giorni alcuni di noi hanno deciso di lasciarsi la questione alle spalle, molti altri no.
Il giornalista Rastelli, ieri, ha pubblicato le scuse tanto anelate da alcuni autori, per poi scoprire, con nostra somma sorpresa, che...non sono scuse.
Questa è solo la versione del Corriere dei fatti a beneficio del lettore medio.
Tutto molto imbarazzante, e molto insufficiente.
E finché personalità del Cds, come la marketing manager, continuano a scrivere cose così, la situazione non può migliorare:
E' tutto gravissimo, e crea un precedente molto pericoloso ed evidente: ne sono minacciati il diritto d'autore, il nostro lavoro e la nostra credibilità professionale.
Domani se ne riparla, state tranquilli.