9 febbraio 2012

Poi.

Sessanta tavole acquerellate pesano.



Nei prossimi giorni stampo i GATTI e li spedisco ad un concorso internazionale.
Ieri, invece, sono tornato alle care, vecchie matite. Come svegliarsi da un sogno meccanico, di sassi caldi e corde ruvide. Come respirare di nuovo. La mano scorre più sicura di prima. Meno disegno, meglio lo faccio.

Ora sono al lavoro sulle prossime quindici strisce dei PAGANOS, sulle prime tavole di UN LUNGO CAMMINO (con Sam Daveti) e sulle prime strisce de IL CUGINO (con Alessandro Zannoni).
Tutta roba di poi.

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