29 settembre 2011

Chi no



Una cosa veloce: c'è davvero poco da aggiungere al lapidario intervento della mia amica Magilla.

Io non conto un cazzo, si sa, però su Sergio Bonelli, be', di cose ne ho sentite.
Cioè, se sei il maggior editore italiano (e uno dei più grandi europei) parlare di te è il minimo che si possa fare, almeno una volta, ad ogni fiera. Il minimo davvero.
E ne ho sentite di cotte e di crude, su Bonelli, dalle bocche più disparate. 
Cose positive davvero poche.

Non ho mai incontrato Bonelli, mai neanche visto di sfuggita, e quindi non ho mai messo bocca su niente che lo riguardasse (a parte i suoi prodotti, di cui non sono, ahimè, il primo azionista) ma gli rendo onore perché "Mister No" è stato una parte importante della mia infanzia. Solo per questo, il resto non mi interessa.

Però, porca troia, mi fa specie l'ipocrisia del fumettista medio e medio-alto. Dilagante e palese.
L'ipocrisia è sempre la solita quindi non ha neanche senso spiegarla: c'è chi finge, chi no. Punto.

E ora?
E ora, secondo me, una festa è finita e un'altra comincia.

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