Tutto è stratificazione.
Io, per esempio, lavoro a strati.
Prima uno strato.
Poi quello dopo.
Poi un altro ancora.
E l'ultimo per rendere gli altri eterni.
Quando alla fine passo la gomma pane sul foglio per cancellare ogni traccia di matita mi rendo conto di una cosa inquietante, di cui non ero cosciente fino a quel momento: che non ricordo niente del mio processo creativo, non ricordo l'atto del mettere ogni strato su carta, non ho memoria della fatica iniziale, che va pian piano a scemare ad ogni strato. Ne ho un vaghissimo ricordo, come una cicatrice sottile e trasparente, ma non è il segno a suggerirmelo.
Ogni segno che faccio mi accresce e comprime al tempo stesso, ma come posso imparare ancora, a migliorare, se me lo dimentico, se ogni strato copre il precedente?
Come posso andare più a fondo di così?
Posso davvero andare più a fondo, se ogni strato sono io?
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