Per chi lavora nell'arte (parola di merda, n.d.a.) e ha il concetto dell'Estetica intesa come dottrina del Bello che gli alita sul collo, è impossibile non scontrarsi con il concetto del suo opposto: il Brutto.
E' qualcosa che incide totalmente nella produzione di un (eccheccazzo, n.d.a.) artista. E' radicato nel profondo e determina tutto ciò che fa, mentre cerca, presumibilmente, di evitarlo. Il Brutto, dico. C'è chi se ne sbatte. E poi sai, la bellezza è soggettiva e ognuno bla bla bla.
Ho capito poco tempo fa, analizzandomi un po' alla cazzo, che per me il concetto di Brutto equivale e coincide con il Banale, lo Scontato. In ogni aspetto, che si parli di fumetti, di impalcature, di scatole da scarpe. Il Prevedibile è lo Schifo. Cosa che a volte cerca di forzarmi il polso, e in passato me l'ha forzato.
E ognuno ha il suo concetto di Brutto, okay. Ma indubbiamente c'è una base comune tra quello che io, produttore, e tu, fruitore della produzione, trovi bello e/o brutto. E tocca ad altri, come quelli di Fumetti Brutti, capire quale sia questa piscina merdosa in cui cerchiamo di tenere tutti la testa a galla.
Fumetti Brutti è un blog di critica fumettara sui generis, e sta rompendo parecchio il cazzo. A me piace chi rompe il cazzo, soprattutto a quelli "potenti", quelli alla moda, in voga: un certo residuo del progressismo d'attacco nel quale mi sono immerso negli ultimi anni. Il piccolo contro il forte. Il proletario contro il capitalista. Quella sensazione piacevolmente fastidiosa lì, presente?
Che il blog sia utile o no, c'è da discuterne. Per me no, ma semplicemente perché ritengo la Critica in generale del tutto inutile, soprattutto se parliamo della solita, vecchia (eccheppalle, n.d.a.) arte, se non come esercizio di stile.
Però mi diverte, e neanche poco. Il blog, dico. Le recensioni non sono scritte in modo eccelso, anzi, ma ti fanno riflettere su aspetti da non sottovalutare.
Certi se la prendono, altri attaccano, altri si scandalizzano, altri ignorano. Io ci rido su, e manco poco.