Where you can find me.

27 luglio 2012

Ferie.



Un anno abbastanza intenso.
Eufemisticamente parlando.
Non so come mai, la mia mente calcola ancora gli anni da estate a estate successiva. Come quando andavo a scuola. Proprio scemo.

Vebè, vado un paio di giorni a "Leggere fa male", festival letterario totalmente anarchico, a programma libero, in quel di Sarzana. Zannoni, Carrino, Forlani e un botto di altri amici. Cercateci, ci beviamo qualcosa insieme.
Poi vacanza seria.

Anche Mammaiuto va in vacanza. Un mesetto scarso. Torniamo a settembre.

Intanto vi lascio in custodia i primi 20 episodi di MOONED. (l'ultimo è doppio, speciale) e le prime 50 strisce de IL CUGINO (che va in ferie pure lui, povero).

Lo sapete?, il web mi ha proprio rotto il cazzo. 
Ma ci si ribecca a settembre, con grosse novità. Su tutto, ora che ci penso. Novità su tutto. Evoluzioni, cose grosse, cose belle. 
Non credo sia stato un anno buttato.

C'è qualcosa nell'aria. La sentite?
La lascio lì per un mesetto, poi boh.
Alla prossima.

25 luglio 2012

Finale.


Bestemmie.
E non perché sia finita la serie, ma perché è cominciata.

Passo indietro. Settembre 2011: Mammaiuto dà il via alle danze e non ho una storia che possa adeguare ad una serie di strisce che non mi porti via tantissimo tempo, perché nel frattempo sto facendo il mio primo libro (GATTI DI COLLODI, n.d.a.), le prove per IL CUGINO, qualche commissione e qualche esame all'università. 
E allora penso: perché non raccontare la mia infanzia pseudo-disastrata? Niente script, né storyboard. Episodi e gag ne ho a bizzeffe, tutte in testa. Dài. E perché non farlo con volgarissimo humor e non con il solito vecchio noir?

Ci siamo. Ci provo. 
Viene fuori una storia insensata, un plot sfilacciato, nessuna definizione dei personaggi secondari (che sono tipo venti). La serie all'inizio, diciamolo, promette. Poi si rivela quella che è.
Vado avanti settimana dopo settimana, dò la precedenza ad altri lavori.
Finirà a schifio, lo so anch'io.

Tutto questo per dire: il finale è sempre la prima cosa. Me lo sono ripromesso tempo fa, quando ho capito come funzionano le storie: se non ho un finale che spacca non perdo tempo nemmeno a pensare il resto della storia. 
Con THE PAGANOS non è andata così, e si è visto.
Mai più. Mai.

Rileggo il post prima di pubblicarlo, mi sa tanto di scuse con me stesso. E non mi sembra giusto perché, cagata dopo cagata, alla fine mi sono divertito.

18 luglio 2012

Intervista seria.


I ragazzi di Sono Cose Serie mi hanno fatto qualche domanda su fumetti, storie, progetti, blog e vita vissuta. 
Trovate le risposte (poco serie, ma tutte vere) accompagnate da qualche vignetta e da un omaggio inediti proprio QUI.

17 luglio 2012

MammaWave



Quattro giorni belli pieni, quelli di Arezzo Wave 2012.


Giovedì.
Avevo da lavorare. A parte andare a sentire Gomboli e la sua magnifica voce e ritirare i pass per i giorni successivi, non mi sono goduto granché.


Venerdì.
Giorno del nostro incontro "Come risolvere tutti i problemi del fumetto in Italia". Tre quarti degli associati Mammaiuto ospiti di Arezzo Wave sono in orario. Trinchero scazza la coincidenza, smollando inoltre tutte le brochure e il banner di 6 metri su un cazzo di Frecciabianca. Palloni, Frnk e Frongia si disperano, o quasi. Dopo tre ore di corse, chiacchierate con la polfer e alti papaveri di Roma Termini, riesco a far andare il capotreno su quella fottuta carrozza: niente, sparito tutto. (Se qualcuno ne sa qualcosa, me lo faccia sapere che si becca un po' di bei disegni gratis.) Quindi a pranzo dal mio amico Leo. Trinchero offre, e mi sembra il minimo. 
Su al Chiostro del Petrarca c'è l'incontro, e facciamo il panico.



Peccato ci sia poca gente, poi aumentata pian piano. Una prima parte dello show più confusionaria, io apro e indirizzo, Trinchero ride e spiega, Frnk disegna maestoso, Frongia bestemmia al microfono.




Poi ci riprendiamo, ma risolviamo davvero i problemi del fumetto. E ci si diverte, e divertiamo parecchio. Si ride, e la gente capisce. CAPISCE. Che non è poco, quando si parla di fumetto.



Aperitivo. Serata allo stadio, a mangiare con i vip, poi musica. Ci sono degli estoni molto bravi, e la loopstation di Erica Mou non è male. Alle tre mi tuffo nel letto.


Sabato.
Relax, o quasi. Trinchero l'ombra di sé stesso, Frnk già a Firenze, Frongia polleggiato. A pranzo di nuovo da Leo. Poi all'Arezzo Factory: Trinchero si sdraia nell'erba, in mezzo alla folla, tutt'uno con il sound dello Psycho Stage. Intanto, i bravi Diego e Gea intervistano me e Checco.



Andiamo da Jonny, su al Chiostro, che c'è una pallosissima conferenza di quelli di XL sul fumetto. Poi mi rendo conto che non è pallosissima, è nella norma, standard. Siamo noi che il giorno prima l'abbiamo fatta meglio: divertente e puntuale, come dovrebbe essere.
Frongia e Trinchero salutano, io sono mezzo morto. Faccio serata con la mia ragazza e i suoi, poi crollo.

Domenica.
Mattina lavorativa. Nel pomeriggio torno al Chiostro, che i "5 bloggher" fanno il loro incontro. Lì conosco Uzzeo, Recchioni, Longhi. Grandi professionisti, molto simpatici. La prima parte della conferenza la fanno praticamente solo per me e Jonny, perché Arezzo di domenica è città morta, anche se un festival culturale la defibrilla momentaneamente. Poi la gente arriva. L'incontro è divertente. Dopo c'è Ilaria Cucchi, sorella di Stefano: incontro stupendo sull'ingiustizia italiana.
Saluto, ceno a casa, poi stadio per l'ultima serata. I Caravan Palace spaccano, i Bandabardò meno.

In definitiva: divertito un mondo, bevuto un po' meno. 
Per Mammaiuto l'esperienza è stata più che positiva, e speriamo di continuare la collaborazione l'anno prossimo. 
L'associazione tutta, ma soprattutto il sottoscritto, ringrazia Jonny Baldini per l'organizzazione e lo sbattimento, Pamela e tutti i lavoranti di Arezzo Wave, Gea Testi e Diego Nicchi per la disponibilità.
Il festival sembra andato molto bene.

Io vivo in questa città da una vita, ma spero di tornarci presto.

12 luglio 2012

I numeri mi odiano.

I numeri odiano tutti, si sa. Me in particolare. 
Al liceo, a matematica avevo una media abissale. Basti pensare che quando prendevo quattro la cara, grande prof Spillantini mi abbracciava dalla felicità.

Però a volte mi capita di pensare a quello che faccio in numeri, date, quantità. Ad esempio, da Settembre 2011 a Luglio 2012 ho fatto: un libro di 60 tavole acquerellate (GATTI DI COLLODI); una serie di 40 strisce (THE PAGANOS); altre 50 strisce (IL CUGINO);
30 episodi di MOONED; una ventina di commissions varie; 30 tavole a matita di UN LUNGO CAMMINO; una storia breve di 14 tavole (UN'ESTATE SIBERIANA); tanta altra roba che non ricordo.

Cioè, questo è tempo. Tempo che ho cambiato in carta. Un bel mucchio di carta. Mi ci flippo la testa a pensare "perché". Ma riesco a fottermene che mi hanno pagato praticamente un cazzo per tutto quello che ho fatto, ed è già qualcosa.
Mi rende sereno, e va bene. Va bene così.


10 luglio 2012

Desolati, la luna è piena.


Ancora tre settimane scarse, senza contare le trasferte del ritiro Mammaiuto e di Leggere Fa Male, poi: vacanza.
Non lunga, però sempre vacanza.
V a c a n z a. 
Che bella parola. Gialla. Fresca. Sfumata d'azzurro.

Intanto si stanno muovendo cose, fin troppe, tanto da riempirmele, 'ste tre settimane scarse. Tutta roba che vedrete. Importante, un po'. Per me di certo.

E diciamolo, sono arrivato. 
Pieno, credetemi. Pieno. Colmo. Come il pitale di un irlandese a San Patrizio. Stanco morto.
M o r t o.
E morire stanca, poco ma sicuro.

5 luglio 2012

Mammaiuto @ArezzoWave

Una chiacchierata tra amici, disegni dal vivo, cazzate, fumetti. Il tutto in una cornice splendida.
Venerdì prossimo, ad Arezzo Wave.
QUI l'evento Facebook.

2 luglio 2012

Il Brutto.

Per chi lavora nell'arte (parola di merda, n.d.a.) e ha il concetto dell'Estetica intesa come dottrina del Bello che gli alita sul collo, è impossibile non scontrarsi con il concetto del suo opposto: il Brutto.
E' qualcosa che incide totalmente nella produzione di un (eccheccazzo, n.d.a.) artista. E' radicato nel profondo e determina tutto ciò che fa, mentre cerca, presumibilmente, di evitarlo. Il Brutto, dico. C'è chi se ne sbatte. E poi sai, la bellezza è soggettiva e ognuno bla bla bla.

Ho capito poco tempo fa, analizzandomi un po' alla cazzo, che per me il concetto di Brutto equivale e coincide con il Banale, lo Scontato. In ogni aspetto, che si parli di fumetti, di impalcature, di scatole da scarpe. Il Prevedibile è lo Schifo. Cosa che a volte cerca di forzarmi il polso, e in passato me l'ha forzato.

E ognuno ha il suo concetto di Brutto, okay. Ma indubbiamente c'è una base comune tra quello che io, produttore, e tu, fruitore della produzione, trovi bello e/o brutto. E tocca ad altri, come quelli di Fumetti Brutti, capire quale sia questa piscina merdosa in cui cerchiamo di tenere tutti la testa a galla.

Fumetti Brutti è un blog di critica fumettara sui generis, e sta rompendo parecchio il cazzo. A me piace chi rompe il cazzo, soprattutto a quelli "potenti", quelli alla moda, in voga: un certo residuo del progressismo d'attacco nel quale mi sono immerso negli ultimi anni. Il piccolo contro il forte. Il proletario contro il capitalista. Quella sensazione piacevolmente fastidiosa lì, presente?

Che il blog sia utile o no, c'è da discuterne. Per me no, ma semplicemente perché ritengo la Critica in generale del tutto inutile, soprattutto se parliamo della solita, vecchia (eccheppalle, n.d.a.) arte, se non come esercizio di stile. 
Però mi diverte, e neanche poco. Il blog, dico. Le recensioni non sono scritte in modo eccelso, anzi, ma ti fanno riflettere su aspetti da non sottovalutare.

Certi se la prendono, altri attaccano, altri si scandalizzano, altri ignorano. Io ci rido su, e manco poco.