Mi viene in mente un'immagine di mia madre sul divano logoro della mia prima casa mentre parla al telefono, arrotola il filo della cornetta con una mano e scarabocchia la Settimana Enigmistica con l'altra.
Questo prima del cordless.
Ieri sera, conferenza su Skype con gli altri cinque balordi di MAMMAIUTO: durante la conversazione mi ritrovo, non so come, a colorare linee che neanche sapevo di aver fatto su un fogliaccio sgualcito. E coloravo con pennarelli che chissà come mi sono finiti tra le mani.
Erano tanti, ma tanti anni che non usavo pennarelli.
Una cosa così idiota, comune a tutti, come lo scarabocchiare il primo foglio a tiro mentre sei al telefono e hai una mano libera, be', mi ha fatto pensare.
Perché ho disegnato questi soggetti?
Perché questi colori? Perché non altri?
Perché è stato COSI' istintivo? Tanto istintivo che non mi ricordo di aver preso lo 0.2 della Steadler, o del perché ho colorato una tizia come "Avatar", o del quando ho deciso che un barbone che pare Messner sarebbe stato bene con una maglietta fuxia.
Questo automatismo, questo istinto forse legato alla memoria mi affascina. Soprattutto l'aspetto memoria, che si srotola come un filo inconsistente e nei momenti di noia cerebrale si arrotola da sé.
Ne ho da raccontare, su questo. La prossima volta, va'.
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