Where you can find me.

30 agosto 2011

Editoriale#1



Tutti sanno che il mondo non gira.
Mica invento niente.


O se gira, gira male. Ma tranquilli che non gira, fidatevi. 

Magari in passato ha girato, qualche volta, chissà, ma io proprio non c'ero.
Perché GIRARE non è la stessa cosa di ANDARE A ROTOLI, manco per il cazzo.

Si ricomincia dai sogni sotto il materasso e dai soldi che nascondiamo dietro i nostri occhi, dalla fantasia che ci può salvare. 
Perché se non l'avete capito l'importante è trovare il modo di MUOVERSI al posto suo. Del mondo, dico. Muoversi al posto di un mondo che non vuole schiodare il suo culone di pietra: muoversi raccontando storie, storie buone. Fare, dire, raccontare QUALCOSA. Di tempo ne abbiamo poco, pochissimo.
Ed io non voglio sprecarlo, credetemi.

EL MUNDO NON GIRA l'ho rubato a me stesso, il titolo di una storia a cui tengo molto (il quarto capitolo di un qualcosa) e che spero un giorno leggerete. Quel giorno, il blog chiuderà. Un blog a scadenza, quindi, ma senza data.
Fino ad allora, parola d'ordine: Semplicità. Semplicità e STORIE. 
Storie a fumetti (perché è questo che amo fare) ma non solo.
Anche QUI se ne parlava, ma non era più roba per me. Mi divertivo, certo, ma tutto era diventato TROPPO.
E allora inversione a U, e lavorare. Lavorare e sapersi cambiare, rinnovare, capovolgersi. Buttarsi.

Un mondo ad acquerello, piatto e sgranato, che si sfina in una coda di ballon. Mi sembrava appropriato: tempi mediocri e sempre più stretti per un mondo ad acquerello, immobile. 
C'è tanto da fare. 
Vedrete.

Benvenuti.

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